Keyword Cannibalization: indiscutibilmente uno dei monicker più fighi del lessico SEO. Questa colorita espressione, a metà tra Search Engine e “Il silenzio degli innocenti” indica essenzialmente il caso in cui due pagine di uno stesso sito si fanno concorrenza tra di loro. Dividendosi click e visite, figurativamente si “mangiano” l’una con l’altra danneggiandosi a vicenda. Scopriamo che cos’è la Keyword Cannibalization e cosa possiamo fare per risolverla!
Tipica reazione ad un posizionamento insoddisfacente dovuto alla Keyword Cannibalization
Che cos’è la Keyword Cannibalization e perché è un problema
La keyword cannibalization è una situazione che si può verificare quando due o più pagine di uno stesso sito appaiono nella SERP per una stessa keyword di ricerca. Cioè quando l’algoritmo di Google ritiene che due pagine di uno stesso sito rispondano bene alla query dell’utente e decide di posizionarle entrambe.
Ad esempio: un utente digita “come fare il pane” e si vede comparire in sesta e settima posizione due post del blog del “Premiato Panificio Buonopane”.
Ora: perché è un problema? Non è forse una cosa buona per il panificio occupare la sesta e settima posizione per la ricerca “come fare il pane”? Più posti occupati tra i risultati, più traffico catturato no?
Non proprio.
I click – o i tap da telefono – infatti non si distribuiscono in maniera uniforme, ma di fatto sono monopolizzati dai primi cinque risultati di ricerca. Secondo uno studio realizzato da backlinko, il primo risultato ha un Click-through-rate del 31%, il secondo del 24%, il terzo del 18%, il quarto del 13% e il quinto del 9%.
Due pagine in sesta (6%) o settima posizione (4%), hanno una possibilità molto più bassa di ricevere dei click, e via via che si scende il CTR si abbassa sempre più.
Sarebbe molto meglio perciò per il Panificio Buonopane avere un’unica pagina per la Keyword “Come fare il pane in casa” posizionata al terzo o quarto posto che averne due al sesto e settimo posto.
In questo senso, le due pagine fanno keyword cannibalization: posizionandosi entrambe per la stessa keyword, si contendono il traffico organico, dividendosi click, visite e backlink, mentre una pagina sola rispondente alla query avrebbe un posizionamento più elevato e catturerebbe più traffico.
Quando la Keyword Cannibalization non è un problema
C’è tuttavia un caso in cui avere due pagine posizionate in SERP per una stessa query non rappresenta un problema di keyword cannibalization, ed è quando due pagine si posizionano in prima e seconda posizione.
In questo caso lo sdoppiamento non è un problema, bensì un vantaggio. Occupando già la posizione più alta con una pagina, è nell’interesse dell’attività mantenere anche la pagina che occupa la seconda posizione per evitare che quei click sul secondo risultato vadano a concorrenti.
Stesso discorso se le due pagine fossero in prima e terza, o prima e quinta posizione. Non è un problema perché la posizione più alta è comunque occupata dal sito, e si ottengono dei click “bonus” dal altra pagina in SERP – che si potrebbe cercare di spingere in seconda posizione con un po’ di cara vecchia SEO.
Come verificare se c’è un problema di Keyword Cannibalization
Come per tanti problemi nella vita, la soluzione anche qui è chiedere a Google.
Nella barra di ricerca scriviamo site:nomesito.com (ad esempio site:obiettivodigital.it) e la parola chiave che sospettiamo provochi la keyword cannibalization.
Viste le pagine del nostro sito che si posizionano per quella determinata keyword, proviamo a vedere effettivamente come si posizionano in una ricerca tipo. Apriamo una finestra anonima nel browser e inseriamo la keyword nella barra di ricerca di Google.
Se delle pagine se ne posiziona solo una nella SERP, tutto ok. Ma se nella SERP vediamo più pagine allora – per quanto possa farci piacere vedere più pagine delle nostre tra i risultati – dobbiamo intervenire.
Risolvere il problema della Keyword Cannibalization
Ci sono 5 opzioni possibili per risolvere un problema di questo tipo:
- Cancellare una delle due pagine
- Unire le due pagine
- De-ottimizzare una pagina per una data keyword
- Deindicizzare una delle due pagine
- Utilizzare il tag html canonical
ciascuna da valutare accuratamente in base alla situazione.
Cancellare una pagina
Questa soluzione è adatta ad esempio a quei casi in cui una pagina di scarsa qualità – e quindi poco utile per gli utenti – si mangia il traffico di una pagina pensata e realizzata per rispondere efficacemente alla query dell’utente.
Un po’ come un’erbaccia nell’orto.
La si può cancellare senza rimorsi, curandosi però di reindirizzare i link in entrata – backlink – di quella pagina, su quella nuova.
Unire le due pagine
La soluzione “diplomatica”.
È decisamente l’opzione migliore quando due pagine si eguagliano per qualità e contengono entrambe contenuti utili agli utenti – che sarebbe un peccato buttare. Spesso è il caso di post e articoli di blog.
Si tratta di un lavoro un po’ faticoso di riscrittura e riottimizzazione dei contenuti in chiave SEO, ma ne vale decisamente la pena.
Anche qui sarà necessario reindirizzare poi i backlink delle pagine alla nuova pagina “figlia”.
De-ottimizzare una delle due pagine
È la soluzione migliore quando vogliamo tenere entrambe le pagine, senza cancellarle o unirle.
Sapendo qual è la keyword problematica in questione, si procede a de-ottimizzare una delle due pagine. Si cancella la parola chiave incriminata da title, description, h2 e parallelamente si ottimizza la pagina per un’altra keyword correlata al business, in modo da coprire un’altra query.
Deindicizzare una pagina
È possibile anche fermare la cannibalizzazione deindicizzando una delle due pagine.
È un procedimento un po’ tecnico, che consiste nell’inserire il tag noindex all’interno del codice html della pagina, compreso nel tag <head></head>.
<meta name=”robots” content=”noindex”>
(Per i siti in wordpress il procedimento è enormemente facilitato dal plug-in Yoast.)
In sostanza con questo tag il sito comunica a Google che non deve indicizzare e posizionare la pagina in questione per nessuna query. Sarà sempre visibile sul sito, ma non apparirà nei risultati di ricerca.
Utilizzare il tag canonical
Anche qui andiamo sul tecnico. Questo tag – <link rel=”canonical” href=”” /> – inserito sempre nel tag <head></head> comunica al motore di ricerca che deve considerare la pagina come una variante della pagina a cui rimanda il tag href=.
Se ad esempio Google leggesse all’interno del tag head dell’html di questa pagina <link rel=”canonical” href=”https://www.obiettivodigital.it/web-marketing/seo-e-sem-la-diatriba-del-posizionamento-sui-motori-di-ricerca/” />, la considererebbe una variante della pagina “canonica” in questione – cioè il nostro articolo su SEO e SEM – e saprebbe che deve dare più valore alla pagina canonica che alla variante.
Questo tag è particolarmente utile per evitare che declinazioni simili di uno stesso contenuto entrino in competizione fra loro.
Ma come sempre prevenire è meglio che curare. Che in questo caso significa che il modo migliore per prevenire situazioni di keyword cannibalization è conoscere il proprio posizionamento e le proprie parole chiave prima di creare i contenuti.
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Buona lettura
In copertina: Coppo di Marcovaldo, Giudizio Universale (Inferno), ca. 1260, Battistero di San Giovanni, Firenze (da Wikimedia Commons).